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Pietà
Un gesto che diventa simbolo universale di umanità
Abbiamo realizzato un’opera in marmo ispirata alla fotografia di Mohammed Salem, vincitrice del World Press Photo of the Year 2024: l’immagine di una donna che stringe il corpo della nipote uccisa.
Questa scultura nasce dal desiderio di trasformare una ferita della storia in un simbolo condiviso di compassione.
Non solo memoria, ma gesto che si fa azione: un invito a riconoscere nell’arte un atto di solidarietà concreta e responsabilità collettiva.Scultura in marmo di Filippo Tincolini • Concept e testi di Federico Quaranta • Fotografie di Laura Veschi -
Concept
Quando la pietà non è solo materna, ma profondamente umana
La Pietà è un archetipo universale: dal Rinascimento a oggi, simbolo dell’amore che resiste oltre la vita.
In questa scultura, il volto non ha lineamenti perché è tutti i volti. Le braccia non trattengono solo un corpo, ma l’anima che se ne va.
Non c’è promessa di resurrezione, solo il momento sospeso in cui il dolore si pietrifica e diventa forma.Ideazione: Federico Quaranta e Filippo Tincolini
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Immagine
Alcune immagini chiedono di diventare pietra
Ci sono immagini che non si guardano soltanto: si portano dentro. Ferite visive che attraversano la pelle, il pensiero e la memoria. La “Pietà” nasce da una di queste: l’abbraccio di una donna palestinese che ha commosso il mondo. L’amore non può fermare la morte, ma può ancora sfidare l’oblio.
Fotografia originale di Mohammed Salem – Gaza, 2023
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Manifesto
Chinarsi sul dolore per ritrovare la nostra umanità perduta
Un corpo che custodisce un corpo. Un abbraccio scolpito nel marmo che trattiene il respiro del dolore e lo trasfigura in simbolo.
La “Pietà” è un viaggio nella memoria — unico strumento per comprendere il presente e orientare il futuro.
In un tempo in cui l’eccesso di informazione genera confusione, l’arte torna a dire l’indicibile: custodisce la memoria, apre un varco alla speranza.
Il suo messaggio è semplice e radicale: la vita umana merita rispetto, sempre.Manifesto ufficiale del progetto Pietà
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Opera
Creare invece di consumare, sentire invece di distrarsi
Viviamo in un tempo che si sgretola sotto il peso dell’indifferenza e della paura.
Eppure c’è chi ancora si ferma, chi sceglie di creare. Fare arte non è vanità, ma sopravvivenza: resistenza silenziosa di chi rifiuta di diventare spettatore della propria epoca.
Il progetto Pietà nasce da questa consapevolezza: il marmo come corpo, la forma come voce.
Non un rifacimento del passato, ma una chiamata al presente: restare umani.Testo di Filippo Tincolini – cit. Amie McNee
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Progetto
La Pietà come movimento, non solo come scultura
La Pietà non vuole restare confinata in un solo luogo.
La sua forza simbolica vive nella condivisione: sarà ospitata in città e spazi pubblici, accompagnata da mostre fotografiche e monologhi.
Ogni tappa diventa un incontro, un momento di raccoglimento, una possibilità di riconoscersi nel silenzio dell’opera.
Così la scultura diventa un viaggio collettivo, un gesto di memoria che si fa movimento.Installazioni itineranti – Federico Quaranta & Filippo Tincolini
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Esposizione
Un allestimento per vivere l’opera con tutti i sensi
Ogni tappa del progetto comprende la scultura, una mostra fotografica e la lettura di un monologo originale di Federico Quaranta.
Un’esperienza immersiva che unisce luce, voce e materia per restituire al pubblico un momento di silenzio condiviso.Richiede spazio espositivo, illuminazione dedicata e impianto audio
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Monologo
La voce della pietà
Il monologo è prologo e respiro dell’opera.
Parole e silenzi si intrecciano per accogliere lo spettatore e accompagnarlo verso il cuore della Pietà.
Un invito a comprendere, a sentire, a restare in ascolto.Scritto e interpretato da Federico Quaranta
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Adesione
Diventa parte del progetto
Il progetto Pietà nasce per essere collettivo.
Puoi ospitare l’opera nella tua città, condividere il Manifesto, diventare testimonial o contribuire alla raccolta fondi e all’asta benefica.
Ogni adesione è una voce che si unisce a un unico coro: la difesa della dignità umana attraverso l’arte.info@our-studio.it • +39 328 4427278 -
Crediti
Tre sguardi, un’unica visione
Federico Quaranta – Ideatore, autore e conduttore televisivo e radiofonico (Il Provinciale, Decanter).
Filippo Tincolini – Scultore toscano, plasma il marmo come corpo vivo di memoria e verità.
Mohammed Salem – Fotoreporter palestinese, vincitore del World Press Photo 2024.Foto di Laura Veschi – © Our Studio S.r.l.