L’arte comunica attraverso simboli, trasformando oggetti e loghi in linguaggi visivi che riflettono la cultura e il tempo. Nella scultura di Filippo Tincolini, i marchi contemporanei si innestano su forme classiche, diventando reliquie di un culto moderno: il consumo. Come nel Rinascimento, i simboli abitano l’opera con misura, senza ironia. Tincolini non giudica, osserva. I suoi loghi sono segni del presente che vogliono diventare eterni.