La memoria come bussola. L’arte come atto di resistenza.
Un corpo che custodisce un corpo. Un abbraccio scolpito nel marmo che, nel suo silenzio, trattiene il respiro del dolore e lo trasfigura in simbolo.
La Pietà è la nostra Odissea: un viaggio nella memoria, unico strumento per comprendere il presente e orientare il futuro.
Viviamo in un tempo in cui l’eccesso di informazione genera confusione, paralisi, smarrimento.
Abbiamo scelto di affidarci a un’opera d’arte perché, nel suo silenzio, l’arte sa dire l’indicibile.
Può custodire la memoria, aprire un varco alla speranza, restituire dignità a ciò che è stato perduto.
Quel gesto — due braccia che stringono un corpo che scivola via — attraversa i secoli.
È il mistero della perdita che si fa amore, del lutto che si fa memoria, della compassione che diventa carne del mondo.
Il suo messaggio è semplice e radicale: la vita umana merita rispetto, sempre.
Chinarsi su questa verità, anche solo per un istante, significa ritrovare la nostra umanità perduta.